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Commenti al testo di Annalisa Scialpi
La Cripta dei Cappuccini
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Salvatore Pizzo
- 28/02/2023 01:31:00
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Ma, in fondo, la vita cosè, se non una fitta trama di tessuti a rivestire uno scheletro? Anche perché, alla fine, ciò che rimane di noi è solo un mucchietto dossa. Tutto qui. E proprio intorno al 600, tra guerre e pestilenze, se ne aveva ben donde per tener sempre presenti che, quei resti, erano tutto ciò sarebbe rimasto di essi. Sempre con gran piacere ti leggo, un caro saluto e grazie.
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Angelo Naclerio
- 26/02/2023 11:14:00
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Grazie per la segnalazione Annalisa cara, in attesa di tornare a Roma ho curiosato sul web. Una cosa ugualmente impressionante sono i due scheletri, con tutto lapparato vascolare perfettamente ricostruito, che ho visto a Napoli, in un luogo altrettanto carico di fascino inquietante: la Cappella San Severo, ove si trova il Cristo Velato. Leggo che allingresso della cripta dei Cappuccini cè la versione locale, un pò più lunga di quella frase -fummo ciò che siete, siamo ciò che sarete- che ancora assai piccolo mi fu additata allingresso del cimitero del paese dei miei genitori. Gli Alpini dicono “è andato avanti”. Certo non è facile associare alla materia, le ossa i denti che durano nel tempo, l’immaterialità della memoria, dei sentimenti, dei pensieri. Il “limite” è il fabbro del vivere appieno. E mi sovviene la canzone Samarcanda di Vecchioni, il cui testo è fedele riproposizione di una antica storia di quelle terre. Penso che l’esistenza resti un mistero, indagato sempre, ma senza risposte, dalle Scienze e dalle Arti, compresa Poesia, che del mistero stesso immagino un po sia anch’essa parte. Penso che, nonostante le pretese della nostra tronfia società robotizzata, il ricordare la morte e lesorcizzarla siano cose cui nessuno si possa facilmente sottrarre, forse per questo vedo sulla pagina web dei Cappuccini un ben fornito Shop in tema.. Un sorriso per salutarti, buona domenica
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Giovanni Rossato
- 26/02/2023 10:40:00
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Si, la morte in vita non è coscienza della morte e il suo transito non è nellaldilà ma invece nel non più. Grazie per i tuoi versi Annalisa.
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Vincenzo Corsaro
- 25/02/2023 18:01:00
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A certi individui servirebbe davvero visitarla per rendersi conto di cosa è o non è la vita. Avete spiegato benissimo il senso profondo della "Cripta", quindi non serve aggiungere altro altrimenti non mi fermerei più. Ben fatto Annalisa, ti auguro una serena serata :)
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Franca Colozzo
- 14/02/2023 22:00:00
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Lho visitata quando studiavo a Roma e vedo dire che è impressionante capire come breve sia il passo tra la vita e la morte. Proprio io che stavo per morire diverse volte, so bene cosa significhi lannunciato trapasso e, proprio per questo, colgo dalla natura la forza necessaria per suggere i valori veri, non effimeri e passeggeri. Vi assicuro che la vita è un dono, a volte incompreso per troppe sofferenze inferte, a chi più e a chi meno. Essa va centellinata, gusto agro-dolce, nel giusto equilibrio che ognuno di noi deve saper trovare dentro di sé. Grazie per questa passeggiata nellaldilà, cara Annalisa.
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SilviaDeAngeliss
- 14/02/2023 21:08:00
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E davvero macabra e incredibile, la Cripta dei Cappuccini, per la quantità di scheletri che racchiude, negli scenari più inverosimili, in cui le ossa sono incastrate, a misura, per rappresentare vere e proprie situazioni di vita, diverse tra di loro... Lirica davvero appropriata per questopera oscura... Buona serata Annalisa
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